LA DELEUZIANA N. 10 :: A CURA DI OBSOLETE CAPITALISM E STEFANO OLIVA (RIZOSFERA-NUKFM010)
Ringraziamo Marco Paolucci per la bella intervista a Obsolete Capitalism e al lavoro di ricerca svolto da Rizosfera. L’intervista è pubblicata sulla mitica rivista online Kathodik. Il fulcro dell’intervista è la pubblicazione de LaDeleuziana n. 10 e le conseguenti derive rizosferiche che sta felicemente causando… Buona lettura!
Scrive Marco Paolucci : “Sono entrato in contatto con il collettivo di ricercatori Obsolete Capitalism attraverso la rete, curiosando tra le sue interessanti produzioni audio/video/cartacee e leggendo in maniera random articoli ed esposizioni di pensiero. Troppo poco per capirci davvero qualcosa. Urgevano le mie consuete Quattro Chiacchiere Digitali che ho rivolto loro e a cui hanno risposto con la massima disponibilità:
Che cosa è Obsolete Capitalism? E’ un collettivo? E’ un assembramento spontaneo di idee?
Obsolete Capitalism è un collettivo aperto di ricercatori indipendenti che si occupa dell’ibridazione orizzontale di nuovi e vecchi media. Potremmo parlare delle «differenze» che ci abitano rispetto sia ai collettivi politici tradizionali che ai mixed media, ma preferiamo parlare di ibridazione poiché tale avvenimento/evento permette la dissipazione rapida delle vecchie forme e la sperimentazione di nuove, senza avere l’afflizione di interrompere l’esplorazione artistica in un determinato stadio di evoluzione. Più che lo «spontaneismo», preferiamo il «preformismo» come pragmatica e come concettualità. E’ il virtuale nascosto all’interno della pre-forma che ci interessa indagare e intensificare. Tutto ciò che proponiamo è però politico come orizzonte, nello stesso modo in cui può apparire ‘politico’ l’orizzonte degli eventi in cui agiscono gruppi artistici e/o artisti singoli come Societas Raffaello Sanzio, o Throbbing Gristle/TOPY, o Kodwo Eshun/Otolith Group. Poi, nel tempo, siamo diventati sempre più sensibili al tema della ‘velocità’ e in particolare dell’accelerazione applicata alla tecnologia e alle condotte di vita. (…)
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